La birra della storia

Di lui Jean-Paul Sartre disse “Tintoretto è Venezia anche se non dipinge Venezia”. Infatti Tintoretto non ha mai dipinto la sua città, ma non c’è palazzo nobile a Venezia che non abbia almeno un suo lavoro, non c’è salone degno di nota che non abbia almeno uno dei suoi teleri. È uno dei più grandi esponenti del manierismo, un movimento artistico che si rifà alle forme dei capolavori del Rinascimento, introducendo colori brillanti e violenti. Tintoretto prende il suo nome d’arte dalla professione del padre, tintore di seta, e nel suo laboratorio inizia a sperimentare con i colori. Fu mandato a bottega da Tiziano e, nemmeno dieci anni più tardi, si fregiava del titolo di maestro. Il suo carattere impetuoso è trasmesso nell’utilizzo del colore che lo fa emergere fra i suoi concorrenti della scena veneziana. Con questa impressionante tavolozza, unita a un utilizzo esasperato della prospettiva, l’artista dona alle sue opere un’energia che gli meritò il soprannome di “il furioso”.